Apollosa è un comune italiano della provincia di Benevento in Campania.
La città si trova sulla destra della vecchia via Consolare, che da Benevento va nella valle Caudina. Il confine con i comuni di Roccabascerana, Ceppaloni e San Leucio del Sannio è segnato ad est dal torrente Serretelle. Il suo territorio risulta compreso fra i 136 ed i 656 m s.l.m., con un'escursione altimetrica di 520 m.
Nacque probabilmente in epoca romana lungo la via Appia. Secondo lo storico Alfonso Meomartin la forma originale del nome fu "La pelosa", "Lapillosa", "Pellosa", "Pelusia", "Lapelusa", "Apellosa" ed infine "Apollosa".
L'abitato sorse sulla cima di una piccola collina che dominava la via Appia (in località "Terravecchia"). Presso la Appia al confine con il comune di Ceppaloni si trovava la "Taverna del Passo" detta così in quanto vi era la dogana feudale[6] e un mulino che era attivo innanzi la prima guerra mondiale. In adiacenza si trova la piccola chiesa dedicata a San Domenico che attualmente versa in precarie condizioni (vedi foto).
L'iscrizione di Turpilio del VI secolo la cita come urbs ("città").
Sotto i Normanni fu in possesso dei baroni di Fenucchio, della chiesa di Santa Sofia di Benevento e dei Frangipane. Successivamente entrò nel possesso dei Della Leonessa. Nel 1460 Ferdinando I distrusse l'abitato in quanto i Della Leonessa avevano parteggiato per Giovanni d'Angiò. In seguito l'abitato fu delocalizzato nella sede attuale. In seguito il feudo fu in possesso dei Caracciolo, dei Ricca, dei Piscicelli, dei Guindazzo Caracciolo e infine degli Spinelli principi di S. Giorgio e di Apollosa. Estinti gli Spinelli il titolo passò ai Lancellotti.
Presso il ponte sulla via Appia furono ritrovate due colonne miliari riguardanti il rifacimento dello stesso ponte, di cui una riferibile al 198 circa, sotto l'imperatore Settimio Severo.
Si conservano i ruderi dell'antico castello e un palazzo baronale.
Le chiese di interesse sono:
Santa Maria Assunta
San Giuseppe (chiesa inserita nel palazzo ducale Varricchio)
San Giovanni Battista (Cappella rurale)
San Domenico, in località Taverna (chiesa sconsacrata e diruta passata a proprietà privata)
Il paesaggio collinare di Apollosa è caratterizzato dalla presenza di vigneti e ulivi che da cui si ricavano eccellenti vini DOC e DOCG (Aglianico, Coda di Volpe e Falanghina) e olio extravergine strutturato e fragrante.
Da non perdere i anche salumi e gli insaccati di carne di maiale, frutto di una lunga tradizione norcina, formaggi e fragranti prodotti da forno, come pane, biscotti e taralli.
Apollosa è un comune italiano della provincia di Benevento in Campania.
La città si trova sulla destra della vecchia via Consolare, che da Benevento va nella valle Caudina. Il confine con i comuni di Roccabascerana, Ceppaloni e San Leucio del Sannio è segnato ad est dal torrente Serretelle. Il suo territorio risulta compreso fra i 136 ed i 656 m s.l.m., con un'escursione altimetrica di 520 m.
Nacque probabilmente in epoca romana lungo la via Appia. Secondo lo storico Alfonso Meomartin la forma originale del nome fu "La pelosa", "Lapillosa", "Pellosa", "Pelusia", "Lapelusa", "Apellosa" ed infine "Apollosa".
L'abitato sorse sulla cima di una piccola collina che dominava la via Appia (in località "Terravecchia"). Presso la Appia al confine con il comune di Ceppaloni si trovava la "Taverna del Passo" detta così in quanto vi era la dogana feudale[6] e un mulino che era attivo innanzi la prima guerra mondiale. In adiacenza si trova la piccola chiesa dedicata a San Domenico che attualmente versa in precarie condizioni (vedi foto).
L'iscrizione di Turpilio del VI secolo la cita come urbs ("città").
Sotto i Normanni fu in possesso dei baroni di Fenucchio, della chiesa di Santa Sofia di Benevento e dei Frangipane. Successivamente entrò nel possesso dei Della Leonessa. Nel 1460 Ferdinando I distrusse l'abitato in quanto i Della Leonessa avevano parteggiato per Giovanni d'Angiò. In seguito l'abitato fu delocalizzato nella sede attuale. In seguito il feudo fu in possesso dei Caracciolo, dei Ricca, dei Piscicelli, dei Guindazzo Caracciolo e infine degli Spinelli principi di S. Giorgio e di Apollosa. Estinti gli Spinelli il titolo passò ai Lancellotti.
Presso il ponte sulla via Appia furono ritrovate due colonne miliari riguardanti il rifacimento dello stesso ponte, di cui una riferibile al 198 circa, sotto l'imperatore Settimio Severo.
Si conservano i ruderi dell'antico castello e un palazzo baronale.
Le chiese di interesse sono:
Santa Maria Assunta
San Giuseppe (chiesa inserita nel palazzo ducale Varricchio)
San Giovanni Battista (Cappella rurale)
San Domenico, in località Taverna (chiesa sconsacrata e diruta passata a proprietà privata)
Il paesaggio collinare di Apollosa è caratterizzato dalla presenza di vigneti e ulivi che da cui si ricavano eccellenti vini DOC e DOCG (Aglianico, Coda di Volpe e Falanghina) e olio extravergine strutturato e fragrante.
Da non perdere i anche salumi e gli insaccati di carne di maiale, frutto di una lunga tradizione norcina, formaggi e fragranti prodotti da forno, come pane, biscotti e taralli.
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