Morra De Sanctis è un comune dell’Alta Irpinia in provincia di Avellino. La popolazione residente supera di poco i 1.100 abitanti. Il suo territorio, disposto su due dorsali delimitate dai torrenti Sarda, Isca e Sant’Angelo, ha una superficie di 30,46 Kmq.
Il centro abitato, adagiato sull’altura più meridionale della dorsale occidentale, sorge ad una quota di 820 m. s.l.m..
Il nome del comune deriva dall’unione di due cognomi. Il primo, “Morra”, è quello di una delle più antiche famiglie nobiliari dell’Italia meridionale. Tra gli esponenti di maggior rilievo figurano due papi: Vittore III (Benevento-1087) e Gregorio XIII (Alberto Morra - 1187), il poeta Giacomino Pugliese (Jacobus de Morra - XIII secolo), la poetessa Isabella Morra (Favale MT, 1520-1546) ed il barone Scipione Morra, segretario della regina di Francia Caterina de’ Medici. La famiglia possedette un totale di 3 principati, 7 ducati, 2 marchesati e 29 feudi e fu ascritta ai Sedili di Napoli.
Delle vestigia della famiglia, a Morra, rimane il Castello. Questo, restaurato dopo il terremoto del 1980, è attualmente destinato a sede di convegni ed eventi di varia natura.
Il secondo cognome è quello di Francesco De Sanctis (1817-1883) patriota, esule, cattedratico, politico, filosofo e letterato che proprio qui ebbe i natali.
Francesco De Sanctis può essere considerato a pieno titolo uno dei Padri della Patria. Con i suoi allievi partecipò ai moti insurrezionali che scoppiarono a Napoli nel 1948. Imprigionato nella fortezza di Castel dell’Ovo, fu espulso dal Regno ed imbarcato su una nave che doveva condurlo negli Stati Uniti. Giunto a Malta, riuscì a fuggire ed a riparare dapprima a Torino e poi a Zurigo dove insegnò Letteratura Italiana presso il locale Politecnico. Dopo l’unità d’Italia tornò in patria ed iniziò una fervida attività letteraria e politica. Fu, quindi, nominato Governatore di Avellino e primo Ministro della Pubblica Istruzione dell’Italia post unitaria. Nel 1861 venne eletto deputato per la prima volta. Tra le opere letterarie più importanti, oltre a numerosi saggi critici, si annoverano “La giovinezza” ed “Un viaggio elettorale”, a carattere autobiografico, ma soprattutto la “Storia della Letteratura Italiana” che gli vale il titolo di “Padre della critica letteraria italiana”. L’opera è stata definita dal critico letterario statunitense René Wellek come “la più bella storia letteraria che sia mai stata scritta”.
A Morra è possibile visitare la Casa Natale del grande critico con l’annesso museo desanctisiano.
Tra i personaggi più illustri del paese va ricordata anche la Beata Madre Maria Gargani (1892-1973), prima figlia spirituale di Padre Pio e fondatrice dell’ordine delle Suore Apostole del Sacro Cuore. È stata beatificata nel Duomo di Napoli il 2 giugno 1918 ed è attualmente in corso la causa di santificazione.
Tra gli attrattori turistici e culturali del paese vanno segnalati:
- L’Antiquarium ospitato in alcune sale del Castello dove sono esposti reperti provenienti da diversi siti archeologici presenti nel territorio comunale che testimoniano della storia ultra-millenaria di questa comunità. Di particolare rilievo sono i reperti provenienti dalla necropoli di “Piano Cerasuolo” risalenti al periodo compreso tra il IX ed il VI secolo a.c., quelli di epoca sannitica e greco-romana provenienti dal sito archeologico di “Piano dei Tivoli”, in località Selvapiana, e quelli di epoca bizantina provenienti da diversi siti ubicati lungo la cosiddetta “Capostrada”.
- Palazzo Molinari (XIX secolo) in cui è alloggiata una biblioteca desanctisiana e di autori meridionalisti ed un piccolo museo risorgimentale.
- La Chiesa Madre (XI secolo) dedicata ai SS. Apostoli Pietro e Paolo con annesso Sepolcro Gentilizio dei Principi di Morra.
- La Chiesa di San Rocco (XVII secolo) e l’adiacente “Guglia” edificate in onore di San Rocco di Montpellier per aver protetto i morresi dalla terribile peste del 1656. La “guglia” è un obelisco che sostiene la statua del santo donata dal re Ferdinando II. Con la sua altezza di oltre 16 metri è il monumento più alto della provincia di Avellino.
- II Santuario di Santa Lucia, costruito dopo il terremoto del 1980 sui resti dell’antichissima chiesetta della Santa. Qui, la 3a domenica di settembre ed il 13 dicembre.si svolge la tradizionale fiera dedicata all’agricoltura.
- La Chiesa di Montecastello (XIX) costruita sul luogo dove furono miracolosamente rinvenuti un quadro della Vergine ed alcuni arredi sacri.
- La Chiesa della Madonna del Carmine con annesso cimitero ottocentesco sorta dopo l’editto di Saint Cloud.
DI notevole interesse naturalistico sono anche i quattro laghetti presenti lungo i torrenti Isca e Sarda oltre al grande lago sorto ai confini tra Morra e Conza lungo le cui rive sorge un’oasi naturalistica del WWF.
Per gli appassionati del trekking non mancano sentieri e passeggiate tra il verde dei boschi che circondano il centro abitato alla scoperta delle tante sorgenti e di antichi mulini.
Morra De Sanctis è un comune dell’Alta Irpinia in provincia di Avellino. La popolazione residente supera di poco i 1.100 abitanti. Il suo territorio, disposto su due dorsali delimitate dai torrenti Sarda, Isca e Sant’Angelo, ha una superficie di 30,46 Kmq.
Il centro abitato, adagiato sull’altura più meridionale della dorsale occidentale, sorge ad una quota di 820 m. s.l.m..
Il nome del comune deriva dall’unione di due cognomi. Il primo, “Morra”, è quello di una delle più antiche famiglie nobiliari dell’Italia meridionale. Tra gli esponenti di maggior rilievo figurano due papi: Vittore III (Benevento-1087) e Gregorio XIII (Alberto Morra - 1187), il poeta Giacomino Pugliese (Jacobus de Morra - XIII secolo), la poetessa Isabella Morra (Favale MT, 1520-1546) ed il barone Scipione Morra, segretario della regina di Francia Caterina de’ Medici. La famiglia possedette un totale di 3 principati, 7 ducati, 2 marchesati e 29 feudi e fu ascritta ai Sedili di Napoli.
Delle vestigia della famiglia, a Morra, rimane il Castello. Questo, restaurato dopo il terremoto del 1980, è attualmente destinato a sede di convegni ed eventi di varia natura.
Il secondo cognome è quello di Francesco De Sanctis (1817-1883) patriota, esule, cattedratico, politico, filosofo e letterato che proprio qui ebbe i natali.
Francesco De Sanctis può essere considerato a pieno titolo uno dei Padri della Patria. Con i suoi allievi partecipò ai moti insurrezionali che scoppiarono a Napoli nel 1948. Imprigionato nella fortezza di Castel dell’Ovo, fu espulso dal Regno ed imbarcato su una nave che doveva condurlo negli Stati Uniti. Giunto a Malta, riuscì a fuggire ed a riparare dapprima a Torino e poi a Zurigo dove insegnò Letteratura Italiana presso il locale Politecnico. Dopo l’unità d’Italia tornò in patria ed iniziò una fervida attività letteraria e politica. Fu, quindi, nominato Governatore di Avellino e primo Ministro della Pubblica Istruzione dell’Italia post unitaria. Nel 1861 venne eletto deputato per la prima volta. Tra le opere letterarie più importanti, oltre a numerosi saggi critici, si annoverano “La giovinezza” ed “Un viaggio elettorale”, a carattere autobiografico, ma soprattutto la “Storia della Letteratura Italiana” che gli vale il titolo di “Padre della critica letteraria italiana”. L’opera è stata definita dal critico letterario statunitense René Wellek come “la più bella storia letteraria che sia mai stata scritta”.
A Morra è possibile visitare la Casa Natale del grande critico con l’annesso museo desanctisiano.
Tra i personaggi più illustri del paese va ricordata anche la Beata Madre Maria Gargani (1892-1973), prima figlia spirituale di Padre Pio e fondatrice dell’ordine delle Suore Apostole del Sacro Cuore. È stata beatificata nel Duomo di Napoli il 2 giugno 1918 ed è attualmente in corso la causa di santificazione.
Tra gli attrattori turistici e culturali del paese vanno segnalati:
- L’Antiquarium ospitato in alcune sale del Castello dove sono esposti reperti provenienti da diversi siti archeologici presenti nel territorio comunale che testimoniano della storia ultra-millenaria di questa comunità. Di particolare rilievo sono i reperti provenienti dalla necropoli di “Piano Cerasuolo” risalenti al periodo compreso tra il IX ed il VI secolo a.c., quelli di epoca sannitica e greco-romana provenienti dal sito archeologico di “Piano dei Tivoli”, in località Selvapiana, e quelli di epoca bizantina provenienti da diversi siti ubicati lungo la cosiddetta “Capostrada”.
- Palazzo Molinari (XIX secolo) in cui è alloggiata una biblioteca desanctisiana e di autori meridionalisti ed un piccolo museo risorgimentale.
- La Chiesa Madre (XI secolo) dedicata ai SS. Apostoli Pietro e Paolo con annesso Sepolcro Gentilizio dei Principi di Morra.
- La Chiesa di San Rocco (XVII secolo) e l’adiacente “Guglia” edificate in onore di San Rocco di Montpellier per aver protetto i morresi dalla terribile peste del 1656. La “guglia” è un obelisco che sostiene la statua del santo donata dal re Ferdinando II. Con la sua altezza di oltre 16 metri è il monumento più alto della provincia di Avellino.
- II Santuario di Santa Lucia, costruito dopo il terremoto del 1980 sui resti dell’antichissima chiesetta della Santa. Qui, la 3a domenica di settembre ed il 13 dicembre.si svolge la tradizionale fiera dedicata all’agricoltura.
- La Chiesa di Montecastello (XIX) costruita sul luogo dove furono miracolosamente rinvenuti un quadro della Vergine ed alcuni arredi sacri.
- La Chiesa della Madonna del Carmine con annesso cimitero ottocentesco sorta dopo l’editto di Saint Cloud.
DI notevole interesse naturalistico sono anche i quattro laghetti presenti lungo i torrenti Isca e Sarda oltre al grande lago sorto ai confini tra Morra e Conza lungo le cui rive sorge un’oasi naturalistica del WWF.
Per gli appassionati del trekking non mancano sentieri e passeggiate tra il verde dei boschi che circondano il centro abitato alla scoperta delle tante sorgenti e di antichi mulini.
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