Roccagloriosa ha delle origini antichissime, infatti sono state trovate tracce di presenza umana risalenti alla media età del bronzo.
Sul suo territorio si sono susseguiti insediamenti di popoli come gli Osci, i Morgeti e gli Enotri, ma il più importante fu sicuramente il centro lucano (V-IV sec. a.C.). Le popolazioni di queste città avevano contatti commerciali con la costa Tirrenica e con Taranto, come documentano i ritrovamenti di vasi ed il corredo d’oro di fattura tarantina ritrovati nella tomba di una ricca giovinetta.
Una vasta necropoli, venuta alla luce in località la Scala, ha permesso agli studiosi di effettuare uno studio approfondito sugli usi lucani, mentre il centro abitato ha fornito elementi sulla costruzione di abitazioni intorno ad un cortile.
Dopo il 500 d.C. si stabilirono nella zona alcuni soldati bulgari, che con gli abitanti del luogo diedero vita a due centri: Celle di Bulgheria e Acquavena. Tra VIII e IX secolo l’abitato fu oggetto di numerose e violente scorrerie da parte dei Saraceni. Solo quando, nel X secolo, queste cessarono del tutto iniziò un periodo più florido. In questo tempo, fuori dalle mura di Roccagloriosa, viene eretto il monastero benedettino di S. Mercurio, il primo dell’area, che nel XII secolo viene destinato ad accogliere le monache cistercensi.
In seguito il piccolo feudo fu soggetto al dominio dei Sanseverino, poi dei Carafa, i Capece ed, infine, i D’Afflitto, famiglie nobiliari ed aristocratiche della cui dominazione restano, a testimonianza, i numerosi palazzi nobiliari di cui è costellato il borgo.
Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore
Roccagloriosa ha delle origini antichissime, infatti sono state trovate tracce di presenza umana risalenti alla media età del bronzo.
Sul suo territorio si sono susseguiti insediamenti di popoli come gli Osci, i Morgeti e gli Enotri, ma il più importante fu sicuramente il centro lucano (V-IV sec. a.C.). Le popolazioni di queste città avevano contatti commerciali con la costa Tirrenica e con Taranto, come documentano i ritrovamenti di vasi ed il corredo d’oro di fattura tarantina ritrovati nella tomba di una ricca giovinetta.
Una vasta necropoli, venuta alla luce in località la Scala, ha permesso agli studiosi di effettuare uno studio approfondito sugli usi lucani, mentre il centro abitato ha fornito elementi sulla costruzione di abitazioni intorno ad un cortile.
Dopo il 500 d.C. si stabilirono nella zona alcuni soldati bulgari, che con gli abitanti del luogo diedero vita a due centri: Celle di Bulgheria e Acquavena. Tra VIII e IX secolo l’abitato fu oggetto di numerose e violente scorrerie da parte dei Saraceni. Solo quando, nel X secolo, queste cessarono del tutto iniziò un periodo più florido. In questo tempo, fuori dalle mura di Roccagloriosa, viene eretto il monastero benedettino di S. Mercurio, il primo dell’area, che nel XII secolo viene destinato ad accogliere le monache cistercensi.
In seguito il piccolo feudo fu soggetto al dominio dei Sanseverino, poi dei Carafa, i Capece ed, infine, i D’Afflitto, famiglie nobiliari ed aristocratiche della cui dominazione restano, a testimonianza, i numerosi palazzi nobiliari di cui è costellato il borgo.
Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore
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