Castelvetere sul calore ha una superficie di 17 Km2 e dista circa 75 km da Napoli. Sorge a 750 metri sul livello del mare, fa parte del Parco Regionale dei Monti Picentini ed è situato sulle pendici del monte Tuoro. A valle è percorso, invece, dal fiume Calore Irpino.
Lo sviluppo demografico del comune ha avuto un decremento a partire dagli anni 70 con una popolazione che è pari a 1532 abitanti al 31/12/2020. Della storia del paese c’è ampia traccia, nonché preziosi ricordi, quali il trittico della Madonna delle Grazie, con ai lati S. Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista, conservato nel Santuario; preziosi ed artistici portali del 1300, quadri della scuola di Luca Giordano; una statua di S. Antonio del Cifariello di Napoli, tabernacoli di pietra del 1300 con bassorilievi della Madonna. Molto importante è la cappella cimiteriale, una delle più antiche d'Italia, costruita prima dell'Editto di Saint Cloud. La chiesa di San Michele dove in tempi molto lontani trovò rifugio un eremita e dalla quale è possibile visionare tutto il panorama circostante, data la sua enorme altezza.
La Ripa nonché il centro storico con l'oratorio dedicato alla Madonna del Monte Carmelo, un tempo sede della
confraternita. La chiesa santa Maria Assunta con il campanile settecentesco. Fontana dello zoppo, un tempo lavatoio pubblico, costruita in pietra locale agli inizi del 900 e numerosi palazzi gentilizi privati. Castelvetere viene considerata “una terrazza sul paesaggio irpino”, dal momento che dal paese la vista si estende nelle zone limitrofe fino a comprendere 28 altri paesi. Il territorio è di notevole interesse naturalistico e paesaggistico, l'abbondante vegetazione e le copiose acque consentono ai visitatori di godere di aria salubre e di effettuare delle passeggiate ossigenanti in assoluta tranquillità. A valle rispetto al paese, interessante è l'area fluviale del Calore, affiancata da un bosco solcato dalla strada ferrata Avellino-Rocchetta S. Antonio (oggi una ferrovia storica ad uso turistico), che a Castelvetere sul Calore ha una stazione, questa zona è particolarmente vocata alla viticoltura, Castelvetere rientra nell’areale del Taurasi, dove si producono i vini: Irpinia DOC Aglianico, Irpinia DOC Rosso, Taurasi e Taurasi Riserva DOCG, uno dei quattro DOCG Campani.
Di non minore importanza le coltivazioni di olive da olio, di castagne, di pere ("spadoni") e di mele
("lemongelle"). Il monte Tuoro, la cui vetta misura 1424 metri, è attraversato dal Sentiero Cai n.144 ed è ricco di castagne, tartufi, funghi e fragole.
Il Borgo antico, quasi interamente restaurato è sede di un albergo diffuso. Il complesso turistico di proprietà comunale ma gestito da un soggetto privato, che ha fatto da apripista in Irpinia, e più in generale nel sud Italia, a forme di cooperazione pubblico – privato, inserito in un borgo medievale recuperato e trasformato, è in grado di offrire grande comfort ai suoi visitatori unitamente alla magica atmosfera di questi luoghi. Dispone di 17 alloggi che, nelle diverse soluzioni, possono ospitare da 1 ad 8 persone in camere singole e/o doppie, un ristorante caratteristico dove scoprire le ricette della tradizione irpina con la degustazione di eccellenti vini quali i DOCG Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi, una sala accoglienza e intrattenimento, una bottega di prodotti tipici e di artigianato locale, una sala convegni e vari spazi espositivi, unitamente ad aree esterne attrezzate, senza trascurare le piazzette ed i vicoli del borgo.
Da citare nel Borgo Antico, la sala Convegni dedicata al politico di origini castelveteresi: Fiorentino Sullo. Numerose sono anche le iniziative religiose e folkloriche come i riti in onore di Sant’Antonio con i tradizionali falò (16 e 17 gennaio), la storica festa della Madonna il 28 Aprile: la splendida e suggestiva Festa delle Dispensatrici, oggetto anche di numerosi studi antropologici poi le sagre dei piatti locali (la Sagra della Maccaronara e la Festa dell’Ucciolo). Ultimo, ma non meno importante è Il Carnevale Castelveterese che si narra è una tradizione che risale al 1683 e trovava espressione nelle rivalità artigianali dei due agglomerati del Castello e della Pianura che, dopo la seconda Guerra Mondiale, presero il nome di Piazza e via Roma. Il comune di Castelvetere ha realizzato con la misura 313 nell’anno 2015 la struttura che ospita il Museo del Carnevale.
L’edificio, risalente alla fine dell’Ottocento, è stato accuratamente restaurato, mantenendo, ove possibili, l’antico impianto e gli originari elementi: le antiche travi in legno e il pavimento in pietra locale. il museo aderisce all’associazione nazionale piccoli musei e nel 2022 è stato beneficiario delle due linee di finanziamento istituito dal MIC per i piccoli Musei.
Castelvetere sul calore ha una superficie di 17 Km2 e dista circa 75 km da Napoli. Sorge a 750 metri sul livello del mare, fa parte del Parco Regionale dei Monti Picentini ed è situato sulle pendici del monte Tuoro. A valle è percorso, invece, dal fiume Calore Irpino.
Lo sviluppo demografico del comune ha avuto un decremento a partire dagli anni 70 con una popolazione che è pari a 1532 abitanti al 31/12/2020. Della storia del paese c’è ampia traccia, nonché preziosi ricordi, quali il trittico della Madonna delle Grazie, con ai lati S. Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista, conservato nel Santuario; preziosi ed artistici portali del 1300, quadri della scuola di Luca Giordano; una statua di S. Antonio del Cifariello di Napoli, tabernacoli di pietra del 1300 con bassorilievi della Madonna. Molto importante è la cappella cimiteriale, una delle più antiche d'Italia, costruita prima dell'Editto di Saint Cloud. La chiesa di San Michele dove in tempi molto lontani trovò rifugio un eremita e dalla quale è possibile visionare tutto il panorama circostante, data la sua enorme altezza.
La Ripa nonché il centro storico con l'oratorio dedicato alla Madonna del Monte Carmelo, un tempo sede della
confraternita. La chiesa santa Maria Assunta con il campanile settecentesco. Fontana dello zoppo, un tempo lavatoio pubblico, costruita in pietra locale agli inizi del 900 e numerosi palazzi gentilizi privati. Castelvetere viene considerata “una terrazza sul paesaggio irpino”, dal momento che dal paese la vista si estende nelle zone limitrofe fino a comprendere 28 altri paesi. Il territorio è di notevole interesse naturalistico e paesaggistico, l'abbondante vegetazione e le copiose acque consentono ai visitatori di godere di aria salubre e di effettuare delle passeggiate ossigenanti in assoluta tranquillità. A valle rispetto al paese, interessante è l'area fluviale del Calore, affiancata da un bosco solcato dalla strada ferrata Avellino-Rocchetta S. Antonio (oggi una ferrovia storica ad uso turistico), che a Castelvetere sul Calore ha una stazione, questa zona è particolarmente vocata alla viticoltura, Castelvetere rientra nell’areale del Taurasi, dove si producono i vini: Irpinia DOC Aglianico, Irpinia DOC Rosso, Taurasi e Taurasi Riserva DOCG, uno dei quattro DOCG Campani.
Di non minore importanza le coltivazioni di olive da olio, di castagne, di pere ("spadoni") e di mele
("lemongelle"). Il monte Tuoro, la cui vetta misura 1424 metri, è attraversato dal Sentiero Cai n.144 ed è ricco di castagne, tartufi, funghi e fragole.
Il Borgo antico, quasi interamente restaurato è sede di un albergo diffuso. Il complesso turistico di proprietà comunale ma gestito da un soggetto privato, che ha fatto da apripista in Irpinia, e più in generale nel sud Italia, a forme di cooperazione pubblico – privato, inserito in un borgo medievale recuperato e trasformato, è in grado di offrire grande comfort ai suoi visitatori unitamente alla magica atmosfera di questi luoghi. Dispone di 17 alloggi che, nelle diverse soluzioni, possono ospitare da 1 ad 8 persone in camere singole e/o doppie, un ristorante caratteristico dove scoprire le ricette della tradizione irpina con la degustazione di eccellenti vini quali i DOCG Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi, una sala accoglienza e intrattenimento, una bottega di prodotti tipici e di artigianato locale, una sala convegni e vari spazi espositivi, unitamente ad aree esterne attrezzate, senza trascurare le piazzette ed i vicoli del borgo.
Da citare nel Borgo Antico, la sala Convegni dedicata al politico di origini castelveteresi: Fiorentino Sullo. Numerose sono anche le iniziative religiose e folkloriche come i riti in onore di Sant’Antonio con i tradizionali falò (16 e 17 gennaio), la storica festa della Madonna il 28 Aprile: la splendida e suggestiva Festa delle Dispensatrici, oggetto anche di numerosi studi antropologici poi le sagre dei piatti locali (la Sagra della Maccaronara e la Festa dell’Ucciolo). Ultimo, ma non meno importante è Il Carnevale Castelveterese che si narra è una tradizione che risale al 1683 e trovava espressione nelle rivalità artigianali dei due agglomerati del Castello e della Pianura che, dopo la seconda Guerra Mondiale, presero il nome di Piazza e via Roma. Il comune di Castelvetere ha realizzato con la misura 313 nell’anno 2015 la struttura che ospita il Museo del Carnevale.
L’edificio, risalente alla fine dell’Ottocento, è stato accuratamente restaurato, mantenendo, ove possibili, l’antico impianto e gli originari elementi: le antiche travi in legno e il pavimento in pietra locale. il museo aderisce all’associazione nazionale piccoli musei e nel 2022 è stato beneficiario delle due linee di finanziamento istituito dal MIC per i piccoli Musei.
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