Cerreto, affacciata come da un alto balcone sulla verdissima valle del Titerno, offre piazze e viali lungo i quali si incontrano severe facciate tardo-barocche di rara finezza, con alcune emergenze monumentali di singolare pregio, gioielli di un settecento napoletano che ancora inseguiva un ideale equilibrio fra ornamento e funzione, di vera e nobilissima modernità. Ricostruita in soli otto anni, dopo il terremoto che il 5 giugno 1688 rase al suolo il vecchio sito medievale e molti paesi vicini, Cerreto è il risultato di un progetto tanto ardito quanto semplice: una città aperta, senza mura, con un impianto urbanistico svincolato dalla centralità del castello e o della Chiesa: una città pensata.
Cerreto, affacciata come da un alto balcone sulla verdissima valle del Titerno, offre piazze e viali lungo i quali si incontrano severe facciate tardo-barocche di rara finezza, con alcune emergenze monumentali di singolare pregio, gioielli di un settecento napoletano che ancora inseguiva un ideale equilibrio fra ornamento e funzione, di vera e nobilissima modernità. Ricostruita in soli otto anni, dopo il terremoto che il 5 giugno 1688 rase al suolo il vecchio sito medievale e molti paesi vicini, Cerreto è il risultato di un progetto tanto ardito quanto semplice: una città aperta, senza mura, con un impianto urbanistico svincolato dalla centralità del castello e o della Chiesa: una città pensata.
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