Secondo gli storici Cusano Mutri avrebbe origine dall’antica città sannitica Cossa distrutta dai Romani insieme a Telesia. Notizie certe si hanno a partire dal 490 d.C. quando il Papa Felice III inviò un ufficiale della chiesa a officiare le funzioni religiose nella cappella del castrum. La presenza della Chiesa nella zona con l’insediamento dei benedettini in Santa Maria del Castagneto intorno all’VIII secolo, influì profondamente sulla cultura e sulle tradizioni della comunità cusanese. Nelle campagne diversi nuclei abitati si svilupparono velocemente e l’influenza della chiesa portò alla costruzione in ognuno di essi di edifici di culto. I piccoli centri abitati formavano una sorta di anello che faceva come da scudo e assicurava protezione dai briganti e dai Saraceni. Il centro urbano come oggi si presenta, si è formato durante la monarchia normanna che iniziò una lunga fase di espansione dei nuclei abitati fondendoli in un’unica comunità tra il XV e XVI. Negli anni la piccola cittadina è passata sotto il controllo di diversi feudatari. In seguito, con Giuseppe Bonaparte che nel 1806 si insediò sul trono del Regno di Napoli, il feudalesimo fu abolito, chiudendo una pagina di storia durata circa 8 secoli. Nonostante la zona appenninica sia ad elevato rischio sismico, il centro urbano di Cusano è rimasto intatto nei secoli per motivi geologici. Esso ha resistito anche al devastante terremoto che colpì la zona il 5 giugno 1688 che distrusse completamente i paesi circostanti. Per questo motivo il centro di Cusano e la sua struttura urbanistica sono molto importanti per gli studiosi medievali e per i visitatori più appassionati. Il nucleo urbano fortificato sorge su una cresta rocciosa che presenta pareti a piombo sul pianoro sottostante. Essendo il costone roccioso di non elevata larghezza non erano presenti nel borgo piazze di grandi dimensioni ma solo degli spazi dove le strade leggermente si allargavano, comunemente chiamati slarghi.
Secondo gli storici Cusano Mutri avrebbe origine dall’antica città sannitica Cossa distrutta dai Romani insieme a Telesia. Notizie certe si hanno a partire dal 490 d.C. quando il Papa Felice III inviò un ufficiale della chiesa a officiare le funzioni religiose nella cappella del castrum. La presenza della Chiesa nella zona con l’insediamento dei benedettini in Santa Maria del Castagneto intorno all’VIII secolo, influì profondamente sulla cultura e sulle tradizioni della comunità cusanese. Nelle campagne diversi nuclei abitati si svilupparono velocemente e l’influenza della chiesa portò alla costruzione in ognuno di essi di edifici di culto. I piccoli centri abitati formavano una sorta di anello che faceva come da scudo e assicurava protezione dai briganti e dai Saraceni. Il centro urbano come oggi si presenta, si è formato durante la monarchia normanna che iniziò una lunga fase di espansione dei nuclei abitati fondendoli in un’unica comunità tra il XV e XVI. Negli anni la piccola cittadina è passata sotto il controllo di diversi feudatari. In seguito, con Giuseppe Bonaparte che nel 1806 si insediò sul trono del Regno di Napoli, il feudalesimo fu abolito, chiudendo una pagina di storia durata circa 8 secoli. Nonostante la zona appenninica sia ad elevato rischio sismico, il centro urbano di Cusano è rimasto intatto nei secoli per motivi geologici. Esso ha resistito anche al devastante terremoto che colpì la zona il 5 giugno 1688 che distrusse completamente i paesi circostanti. Per questo motivo il centro di Cusano e la sua struttura urbanistica sono molto importanti per gli studiosi medievali e per i visitatori più appassionati. Il nucleo urbano fortificato sorge su una cresta rocciosa che presenta pareti a piombo sul pianoro sottostante. Essendo il costone roccioso di non elevata larghezza non erano presenti nel borgo piazze di grandi dimensioni ma solo degli spazi dove le strade leggermente si allargavano, comunemente chiamati slarghi.
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