Il centro abitato è situato tra la catena montuosa dei monti Picentini e il fiume Calore. Quest'ultimo è alimentato dalle diverse sorgenti che nascono proprio nel territorio comunale.
Diversi sono i gruppi sorgentizi: Pollentina, Peschiera, Acqua del Prete e Bagno della Regina.
I sopraindicati alimentano gli acquedotti dell'Alto Calore e del noto Acquedotto Pugliese.
I terreni sono a coltivazione mista: seminativi, vigneti, ed ortaggi. Il principale prodotto agricolo è la "castagna di Montella", infatti con i comuni di Bagnoli Irpino e Montella è tra i maggiori produttori della zona. Non è da meno la "mela cassanese", molto simile alla mela annurca, la produzione è diffusa tra Cassano Irpino, Montella e Volturara Irpina.
L’origine del nome risale all'età romana e deriva dal nome della “Gens Cassia” e dal suffisso prediale –anus, che indica un praedium Cassianum, ossia un latifondo o una villa rustica appartenente a quella famiglia.
Sono presenti sette chiese. Le principali sono la Chiesa Madre di San Bartolomeo Apostolo, Santa Maria delle Grazie, San Rocco, Santa Maria La Longa.
Il castello sorto probabilmente in epoca longobarda come fortilizio isolato a difesa e controllo del territorio, dopo una serie di restauri, oggi è totalmente fruibile, impiegato per eventi e attività amministrative.
Subì, nei secoli successivi, trasformazioni ed ampliamenti e divenne la sede del feudatario, intorno ad esso si formò il primo nucleo del borgo medievale che diede vita all'attuale centro abitato. Le antiche denominazioni di vicoli e piazzette della Cassano medioevale sono tuttora in uso. A partire dal 1445, quando Re Alfonso d'Aragona vendette al nobile Garcia I Cavaniglia i feudi di Montella, Bagnoli Irpino e Cassano Irpino, il castello prese il nome di Palazzo Baronale.
Il centro abitato è situato tra la catena montuosa dei monti Picentini e il fiume Calore. Quest'ultimo è alimentato dalle diverse sorgenti che nascono proprio nel territorio comunale.
Diversi sono i gruppi sorgentizi: Pollentina, Peschiera, Acqua del Prete e Bagno della Regina.
I sopraindicati alimentano gli acquedotti dell'Alto Calore e del noto Acquedotto Pugliese.
I terreni sono a coltivazione mista: seminativi, vigneti, ed ortaggi. Il principale prodotto agricolo è la "castagna di Montella", infatti con i comuni di Bagnoli Irpino e Montella è tra i maggiori produttori della zona. Non è da meno la "mela cassanese", molto simile alla mela annurca, la produzione è diffusa tra Cassano Irpino, Montella e Volturara Irpina.
L’origine del nome risale all'età romana e deriva dal nome della “Gens Cassia” e dal suffisso prediale –anus, che indica un praedium Cassianum, ossia un latifondo o una villa rustica appartenente a quella famiglia.
Sono presenti sette chiese. Le principali sono la Chiesa Madre di San Bartolomeo Apostolo, Santa Maria delle Grazie, San Rocco, Santa Maria La Longa.
Il castello sorto probabilmente in epoca longobarda come fortilizio isolato a difesa e controllo del territorio, dopo una serie di restauri, oggi è totalmente fruibile, impiegato per eventi e attività amministrative.
Subì, nei secoli successivi, trasformazioni ed ampliamenti e divenne la sede del feudatario, intorno ad esso si formò il primo nucleo del borgo medievale che diede vita all'attuale centro abitato. Le antiche denominazioni di vicoli e piazzette della Cassano medioevale sono tuttora in uso. A partire dal 1445, quando Re Alfonso d'Aragona vendette al nobile Garcia I Cavaniglia i feudi di Montella, Bagnoli Irpino e Cassano Irpino, il castello prese il nome di Palazzo Baronale.
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