“Gesualdo, un gioiello”. “Forse il più bel paese di tutta l'Irpinia”... “Ha una piazza belvedere la cui grazia è sublimata dal fondale scenografico del paesaggio ampio e pieno di colori”. Queste le parole dell’enciclopedia delle Regioni d’Italia che ne descrivono sinteticamente la bellezza. Sovrastata dal Castello di origine longobarda, la città di Gesualdo si affacciata su due valli incantevoli: dell’Ufita e del Frèdane, ove si succedono i rilievi collinosi e montani dell’Alta Irpinia. Il suo affascinante centro storico, la buona cucina e la vicinanza a quella meraviglia naturale cui è circondata, sono i punti di forza di una città che costituisce un piacevole luogo da scoprire. Gesualdo porta i segni delle dominazioni cui è stata soggetta nei secoli.
Questo è il suo fascino, che non tarderete a scoprire inoltrandovi per le vie del centro storico. La città posta alle pendici della collina ha il suo baricentro nel castello, splendido esempio di architettura longobarda-normanna, poi trasformato da Carlo Gesualdo in palazzo Rinascimentale. Le mura arroccate, le chiese, gli austeri caseggiati dei conventi, la fontana dei Putti con le loro iscrizioni, gli stemmi sopra le chiese, sui portali delle case, sono religiosi custodi della memoria di un passato glorioso che va preservato.
Il borgo antico è caratterizzato da viuzze strette e tortuose che collegano piazze e palazzi gentilizi dai quali si scorgono orizzonti mozzafiato! I suoi monumenti narrano una storia unica, che lascia incantato, chiunque vi si avvicini. L’antico centro storico dove si trovano i bellissimi palazzi signorili edificati per la maggior parte nel XVII secolo, eretti all'epoca della Signoria di Carlo Gesualdo per le famiglie dei suoi “Agenti e Officiali”. Restaurati dopo il sisma del 1980, quasi tutti presentano ampi giardini pensili e splendidi loggiati, Questi palazzi gentilizi fanno da cornice al castello. La città è ricca di storia con i suoi numerosi i monumenti: il Cappellone (XVII sec.), il Convento dei PP. Cappuccini (XVI sec.). La chiesa di San Nicola (XVIII sec.), la fontana dei Putti (1605), la chiesa di S. Maria della Pietà (XVII sec.) e la chiesa del SS. Rosario (XVII sec.) La Chiesa dell’Addolata.
Entrare in Piazza Umberto I, la piazza panoramica che si affaccia sulla valle sottostante, ammirare la Cappella del SS. Sacramento, la Fontana a Vasche Circolari, visitare la chiesa di San Nicola di Bari, al cui interno si trovano delle opere di artisti del Cinquecento e Seicento. Celebre è il dipinto che vi si conserva nella Chiesa della Madonna delle Grazie, intitolato "Il perdono di Carlo Gesualdo" di Giovanni Balducci, ritenuta la chiave di lettura dei temi della sua musica, dove il Principe avrebbe fatto trasmettere per immagini il suo tormento interiore per il duplice assassinio.
Nel 1909, è stato sede di studi teologici per i chierici della provincia monastica di Foggia. Fra chi studiò a Gesualdo, va ricordato Padre Pio da Pietrelcina: oggi si può visitare la cella, dove dimorò. In Via San Sebastiano si trova la Chiesa di Santa Maria degli Afflitti, fatta edificare dal Principe Carlo Gesualdo nel 1612. Contiene dipinti di notevole valore, quali “La Deposizione”, attribuita al pittore Giovanni Tommaso Guarini, eseguita nel 1672. Il Castello di Carlo Gesualdo, appena completato il restauro, tramanda al visitatore la dimensione della grandezza e della potenza cui giunse la famiglia Gesualdo e di come con Carlo Gesualdo la cultura e l’arte trovarono presso la sua corte la culla naturale per manifestarsi nel migliore dei modi. Questi apportò importanti modifiche, conferendo al borgo un aspetto più accogliente.
Con la presenza di Carlo Gesualdo la fortezza, costruita nel VII sec., e caratterizzata da quattro torri circolari con cortile centrale, divenne cenacolo artistico dove erano invitati artisti e musicisti dell’epoca. Qui Carlo Gesualdo compose e stampò i suoi madrigali a cinque voci. Furono aggiunti cortile e loggia, nuovi appartamenti, cucine, stanze e gallerie con pitture manieriste e fiamminghe, la sala del Teatro, giardini e fontane. Oggi è palcoscenico di eventi internazionali sia durante la stagione estiva, sia quella invernale, insieme al suo incantevole centro storico teatro di tutte le feste del borgo.
La passione per il principe musico ha portato molti artisti di fama internazionale a visitare i luoghi in cui egli aveva composto la sua musica: meta indiscussa è stata il castello di Gesualdo. Tra le personalità che hanno visitato il castello di Gesualdo di grande rilievo, è stata quella di Igor Stravinskij e del suo collaboratore Robert Craft. Nel 1996 un grande della letteratura mondiale, il polacco Gustaw Herling, affascinato dalla figura di Carlo Gesualdo scrisse un racconto, ambientato anche a Gesualdo, protagonista indiscusso è il Castello: ” Madrigale Funebre,. Il grande cineasta tedesco Werner Herzog, nel 1995 dedicò un film-documentario a Carlo Gesualdo: “Gesualdo, Death for five voices”. Il regista gira molte scene a Gesualdo e in particolar modo nel castello.
Il L’amore per l’arte del Principe musico ha ispirato la pittrice francese Kathy Toma che ha dipinto gli affreschi per la volta della chiesa dell’Addolorata a Gesualdo, un capolavoro della pittura contemporanea. Tante altre sono state le personalità che sino succedute a Gesualdo per rendere omaggio il Principe: Glenn Watkins, Salvatore Sciarrino, Roberto de Simone, Mimmo Paladino Bo Holten con Musica Ficta, Marie Stravinsky. “Gesualdo è un paese ameno et vago alla vista quanto si possa desiderare co’ un’aria veramente soave e salubre”, famosa è questa espressione che Alfonso Fontanelli.
“Gesualdo, un gioiello”. “Forse il più bel paese di tutta l'Irpinia”... “Ha una piazza belvedere la cui grazia è sublimata dal fondale scenografico del paesaggio ampio e pieno di colori”. Queste le parole dell’enciclopedia delle Regioni d’Italia che ne descrivono sinteticamente la bellezza. Sovrastata dal Castello di origine longobarda, la città di Gesualdo si affacciata su due valli incantevoli: dell’Ufita e del Frèdane, ove si succedono i rilievi collinosi e montani dell’Alta Irpinia. Il suo affascinante centro storico, la buona cucina e la vicinanza a quella meraviglia naturale cui è circondata, sono i punti di forza di una città che costituisce un piacevole luogo da scoprire. Gesualdo porta i segni delle dominazioni cui è stata soggetta nei secoli.
Questo è il suo fascino, che non tarderete a scoprire inoltrandovi per le vie del centro storico. La città posta alle pendici della collina ha il suo baricentro nel castello, splendido esempio di architettura longobarda-normanna, poi trasformato da Carlo Gesualdo in palazzo Rinascimentale. Le mura arroccate, le chiese, gli austeri caseggiati dei conventi, la fontana dei Putti con le loro iscrizioni, gli stemmi sopra le chiese, sui portali delle case, sono religiosi custodi della memoria di un passato glorioso che va preservato.
Il borgo antico è caratterizzato da viuzze strette e tortuose che collegano piazze e palazzi gentilizi dai quali si scorgono orizzonti mozzafiato! I suoi monumenti narrano una storia unica, che lascia incantato, chiunque vi si avvicini. L’antico centro storico dove si trovano i bellissimi palazzi signorili edificati per la maggior parte nel XVII secolo, eretti all'epoca della Signoria di Carlo Gesualdo per le famiglie dei suoi “Agenti e Officiali”. Restaurati dopo il sisma del 1980, quasi tutti presentano ampi giardini pensili e splendidi loggiati, Questi palazzi gentilizi fanno da cornice al castello. La città è ricca di storia con i suoi numerosi i monumenti: il Cappellone (XVII sec.), il Convento dei PP. Cappuccini (XVI sec.). La chiesa di San Nicola (XVIII sec.), la fontana dei Putti (1605), la chiesa di S. Maria della Pietà (XVII sec.) e la chiesa del SS. Rosario (XVII sec.) La Chiesa dell’Addolata.
Entrare in Piazza Umberto I, la piazza panoramica che si affaccia sulla valle sottostante, ammirare la Cappella del SS. Sacramento, la Fontana a Vasche Circolari, visitare la chiesa di San Nicola di Bari, al cui interno si trovano delle opere di artisti del Cinquecento e Seicento. Celebre è il dipinto che vi si conserva nella Chiesa della Madonna delle Grazie, intitolato "Il perdono di Carlo Gesualdo" di Giovanni Balducci, ritenuta la chiave di lettura dei temi della sua musica, dove il Principe avrebbe fatto trasmettere per immagini il suo tormento interiore per il duplice assassinio.
Nel 1909, è stato sede di studi teologici per i chierici della provincia monastica di Foggia. Fra chi studiò a Gesualdo, va ricordato Padre Pio da Pietrelcina: oggi si può visitare la cella, dove dimorò. In Via San Sebastiano si trova la Chiesa di Santa Maria degli Afflitti, fatta edificare dal Principe Carlo Gesualdo nel 1612. Contiene dipinti di notevole valore, quali “La Deposizione”, attribuita al pittore Giovanni Tommaso Guarini, eseguita nel 1672. Il Castello di Carlo Gesualdo, appena completato il restauro, tramanda al visitatore la dimensione della grandezza e della potenza cui giunse la famiglia Gesualdo e di come con Carlo Gesualdo la cultura e l’arte trovarono presso la sua corte la culla naturale per manifestarsi nel migliore dei modi. Questi apportò importanti modifiche, conferendo al borgo un aspetto più accogliente.
Con la presenza di Carlo Gesualdo la fortezza, costruita nel VII sec., e caratterizzata da quattro torri circolari con cortile centrale, divenne cenacolo artistico dove erano invitati artisti e musicisti dell’epoca. Qui Carlo Gesualdo compose e stampò i suoi madrigali a cinque voci. Furono aggiunti cortile e loggia, nuovi appartamenti, cucine, stanze e gallerie con pitture manieriste e fiamminghe, la sala del Teatro, giardini e fontane. Oggi è palcoscenico di eventi internazionali sia durante la stagione estiva, sia quella invernale, insieme al suo incantevole centro storico teatro di tutte le feste del borgo.
La passione per il principe musico ha portato molti artisti di fama internazionale a visitare i luoghi in cui egli aveva composto la sua musica: meta indiscussa è stata il castello di Gesualdo. Tra le personalità che hanno visitato il castello di Gesualdo di grande rilievo, è stata quella di Igor Stravinskij e del suo collaboratore Robert Craft. Nel 1996 un grande della letteratura mondiale, il polacco Gustaw Herling, affascinato dalla figura di Carlo Gesualdo scrisse un racconto, ambientato anche a Gesualdo, protagonista indiscusso è il Castello: ” Madrigale Funebre,. Il grande cineasta tedesco Werner Herzog, nel 1995 dedicò un film-documentario a Carlo Gesualdo: “Gesualdo, Death for five voices”. Il regista gira molte scene a Gesualdo e in particolar modo nel castello.
Il L’amore per l’arte del Principe musico ha ispirato la pittrice francese Kathy Toma che ha dipinto gli affreschi per la volta della chiesa dell’Addolorata a Gesualdo, un capolavoro della pittura contemporanea. Tante altre sono state le personalità che sino succedute a Gesualdo per rendere omaggio il Principe: Glenn Watkins, Salvatore Sciarrino, Roberto de Simone, Mimmo Paladino Bo Holten con Musica Ficta, Marie Stravinsky. “Gesualdo è un paese ameno et vago alla vista quanto si possa desiderare co’ un’aria veramente soave e salubre”, famosa è questa espressione che Alfonso Fontanelli.
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