Compreso tra i comuni della comunità montana Alento-Monte Stella, Montecorice ospita circa 2.500 abitanti su un territorio che comprende oltre al paese, situato sulla collina della Madonna delle Grazie, molte frazioni. Gli studiosi, considerando alcune caratteristiche della zona, come la poca distanza tra il paese e il mare, la presenza di due approdi marittimi a San Nicola e ad Agnone, l’esistenza di un cenobio basiliano, sono giunti alla conclusione che il primo insediamento umano dovrebbe risalire ai Bizantini. Una prima notizia documentata sul primitivo nucleo abitativo di Montecorice risale però al 1034, allorquando rientrava nella circoscrizione del Cilento. E’ opinione diffusa, tra gli studiosi, che la forma originaria del toponimo fosse Monte dei corvi - probabilmente per la marcata presenza di corvi in zona - così come compare anche in un documento del 1043 in riferimento ad una Chiesa, detta Sant’Angelo, che sorgeva nei suoi pressi. Nel 1073 il Principe Gisulfo I donò la detta chiesa e tutte le altre pertinenze alla Badia di Cava, diventando in breve un insediamento monastico. Nel 1552, quando i centri abitati furono messi all’asta dalla Regia Corte, Montecorice passò alla famiglia Giordano che ne tenne il possesso fino all’affermarsi delle leggi eversive della feudalità (1806), allorquando Montecorice divenne frazione di Ortodonico, dal quale si distaccò solo nel 1927, in conseguenza di una rivolta popolare. L’antichità del centro storico si può cogliere nei palazzi gentilizi e nell’antica via lastricata in pietre, lungo la quale si snodano le abitazioni fino ad arrivare verso la parte alta del paese, dominata dalla Cappella di Sant’Antonio Abate. Tra le frazioni più importanti si segnala: Ortodonico, Case del Conte, Agnone, Casentini, Fornelli e Zoppi. Uno dei borghi più antichi è Case del Conte, dove le case sono raggruppate attorno alla chiesa del santo patrono e alla residenza estiva del signore locale, da qui il nome. La frazione di Ortodonico, invece, ha avviato un interessante progetto di recupero e di conservazione di oggetti e di utensili legati alla cultura della civiltà contadina, al fine di conservarne la memoria storica. E’ nato così il Museo della civiltà contadina, allestito nei locali di un vecchio frantoio, e attualmente inserito tra gli Enti di rilevanza regionale per le finalità educativo-culturali perseguite.
Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore
Compreso tra i comuni della comunità montana Alento-Monte Stella, Montecorice ospita circa 2.500 abitanti su un territorio che comprende oltre al paese, situato sulla collina della Madonna delle Grazie, molte frazioni. Gli studiosi, considerando alcune caratteristiche della zona, come la poca distanza tra il paese e il mare, la presenza di due approdi marittimi a San Nicola e ad Agnone, l’esistenza di un cenobio basiliano, sono giunti alla conclusione che il primo insediamento umano dovrebbe risalire ai Bizantini. Una prima notizia documentata sul primitivo nucleo abitativo di Montecorice risale però al 1034, allorquando rientrava nella circoscrizione del Cilento. E’ opinione diffusa, tra gli studiosi, che la forma originaria del toponimo fosse Monte dei corvi - probabilmente per la marcata presenza di corvi in zona - così come compare anche in un documento del 1043 in riferimento ad una Chiesa, detta Sant’Angelo, che sorgeva nei suoi pressi. Nel 1073 il Principe Gisulfo I donò la detta chiesa e tutte le altre pertinenze alla Badia di Cava, diventando in breve un insediamento monastico. Nel 1552, quando i centri abitati furono messi all’asta dalla Regia Corte, Montecorice passò alla famiglia Giordano che ne tenne il possesso fino all’affermarsi delle leggi eversive della feudalità (1806), allorquando Montecorice divenne frazione di Ortodonico, dal quale si distaccò solo nel 1927, in conseguenza di una rivolta popolare. L’antichità del centro storico si può cogliere nei palazzi gentilizi e nell’antica via lastricata in pietre, lungo la quale si snodano le abitazioni fino ad arrivare verso la parte alta del paese, dominata dalla Cappella di Sant’Antonio Abate. Tra le frazioni più importanti si segnala: Ortodonico, Case del Conte, Agnone, Casentini, Fornelli e Zoppi. Uno dei borghi più antichi è Case del Conte, dove le case sono raggruppate attorno alla chiesa del santo patrono e alla residenza estiva del signore locale, da qui il nome. La frazione di Ortodonico, invece, ha avviato un interessante progetto di recupero e di conservazione di oggetti e di utensili legati alla cultura della civiltà contadina, al fine di conservarne la memoria storica. E’ nato così il Museo della civiltà contadina, allestito nei locali di un vecchio frantoio, e attualmente inserito tra gli Enti di rilevanza regionale per le finalità educativo-culturali perseguite.
Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore
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