Laviano

Molti studiosi, tra cui l’archeologo Carcia che qui ebbe i natali, pensano che Laviano sia stato il più remoto villaggio degli Ursentini, di origine Sabina. Durante il periodo romano, tutte queste zone appartenenti alla Valle del Sele erano molto attive economicamente: la principale attività era la produzione del legname, per la costruzione di navi da guerra. L’importanza che avevano i boschi per le popolazioni che abitavano queste terre è anche dimostrata dal culto silvanico praticato, come è testimoniato dalle epigrafi databili al I. sec d.c. ritrovate a Laviano ed in altri paesi della valle. Laviano, protetto dal Monte Pennone, sormontato dagli imponenti ruderi di un poderoso castello normanno, ha mescolato, nei secoli, qualche palazzotto alle sue antiche case.
Su una roccia di natura calcarea che sprofonda in aridi burroni, in fondo ai quali troviamo un ruscello, c’erano il vecchio campanile ed il grande tempio della Chiesa Madre. Nella Cappella di S. Maria Assunta sono stati ritrovati affreschi di pregevole fattura.
Laviano, è però ,anche ricco di bellezze naturali, tanti sono i boschi mete di gite, come quello del Faito, quello della Montagna Grande e quello di Spagarino; va ricordato inoltre “l’oasi di protezione naturale “ riserva naturale “Monte Eremita-Marzano”

Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

Molti studiosi, tra cui l’archeologo Carcia che qui ebbe i natali, pensano che Laviano sia stato il più remoto villaggio degli Ursentini, di origine Sabina. Durante il periodo romano, tutte queste zone appartenenti alla Valle del Sele erano molto attive economicamente: la principale attività era la produzione del legname, per la costruzione di navi da guerra. L’importanza che avevano i boschi per le popolazioni che abitavano queste terre è anche dimostrata dal culto silvanico praticato, come è testimoniato dalle epigrafi databili al I. sec d.c. ritrovate a Laviano ed in altri paesi della valle. Laviano, protetto dal Monte Pennone, sormontato dagli imponenti ruderi di un poderoso castello normanno, ha mescolato, nei secoli, qualche palazzotto alle sue antiche case.
Su una roccia di natura calcarea che sprofonda in aridi burroni, in fondo ai quali troviamo un ruscello, c’erano il vecchio campanile ed il grande tempio della Chiesa Madre. Nella Cappella di S. Maria Assunta sono stati ritrovati affreschi di pregevole fattura.
Laviano, è però ,anche ricco di bellezze naturali, tanti sono i boschi mete di gite, come quello del Faito, quello della Montagna Grande e quello di Spagarino; va ricordato inoltre “l’oasi di protezione naturale “ riserva naturale “Monte Eremita-Marzano”

Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore

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