Situata nel cuore dei monti Picentini, tra le valli dei fiumi Atri e Tenza che l’attraversano da Nord a Sud e si versano nel fiume Sele, Campagna non a torto è stata definita la “Città dalle due oasi”, essendo presenti sul suo territorio ben due aree protette: l’Oasi montana del Monte Polveracchio, simboleggiata dal Lupo, e l’Oasi fluviale di Persano, rappresentata dalla Lontra.
Il ritrovamento di numerose tombe in località Piantito e Palazza, e nelle zone di Oppidi, Serradarce, Tuori e Saginara, consentono di asserire che il suo territorio fosse frequentato già nel IV sec. a.C. Saccheggiati e distrutti dalle invasioni barbariche del 400 d.C., i sopraccitati centri furono abbandonati dagli abitanti che si spostarono all’interno delle valli, ma il completo abbandono dei casali avvenne soprattutto in seguito alle incursioni saracene. Fu a partire dall’anno Mille che, intorno ai vecchi casali posti nelle valli del Tenza e dell’Atri, dominati dal castello di Gerione, incominciò a prendere forma un centro urbano che, nei secoli successivi, si arricchì di infrastrutture di carattere religioso, politico ed economico. Il secolo d’oro per lo sviluppo urbanistico di Campagna fu il XVI, contraddistinto non solo dalla realizzazione di nuovi edifici religiosi e civili, di cappelle e palazzi nobiliari, ma anche di bellissime fontane; vennero anche gettate, in questo periodo, la basi per la costruzione di una Basilica-Cattedrale.
Campagna assunse il titolo di città nel 1518, su volontà di Papa Leone X. L’impianto urbanistico fu completato nel 1700, con la costruzione del palazzo ducale e il rimaneggiamento della facciata della Chiesa di Sant’Antonino. Purtroppo, il sisma del 1980 causò danni a tutti gli edifici e la ricostruzione successiva ha in parte alterato l’antico assetto urbano e architettonico.
Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore"
Situata nel cuore dei monti Picentini, tra le valli dei fiumi Atri e Tenza che l’attraversano da Nord a Sud e si versano nel fiume Sele, Campagna non a torto è stata definita la “Città dalle due oasi”, essendo presenti sul suo territorio ben due aree protette: l’Oasi montana del Monte Polveracchio, simboleggiata dal Lupo, e l’Oasi fluviale di Persano, rappresentata dalla Lontra.
Il ritrovamento di numerose tombe in località Piantito e Palazza, e nelle zone di Oppidi, Serradarce, Tuori e Saginara, consentono di asserire che il suo territorio fosse frequentato già nel IV sec. a.C. Saccheggiati e distrutti dalle invasioni barbariche del 400 d.C., i sopraccitati centri furono abbandonati dagli abitanti che si spostarono all’interno delle valli, ma il completo abbandono dei casali avvenne soprattutto in seguito alle incursioni saracene. Fu a partire dall’anno Mille che, intorno ai vecchi casali posti nelle valli del Tenza e dell’Atri, dominati dal castello di Gerione, incominciò a prendere forma un centro urbano che, nei secoli successivi, si arricchì di infrastrutture di carattere religioso, politico ed economico. Il secolo d’oro per lo sviluppo urbanistico di Campagna fu il XVI, contraddistinto non solo dalla realizzazione di nuovi edifici religiosi e civili, di cappelle e palazzi nobiliari, ma anche di bellissime fontane; vennero anche gettate, in questo periodo, la basi per la costruzione di una Basilica-Cattedrale.
Campagna assunse il titolo di città nel 1518, su volontà di Papa Leone X. L’impianto urbanistico fu completato nel 1700, con la costruzione del palazzo ducale e il rimaneggiamento della facciata della Chiesa di Sant’Antonino. Purtroppo, il sisma del 1980 causò danni a tutti gli edifici e la ricostruzione successiva ha in parte alterato l’antico assetto urbano e architettonico.
Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore"
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