Il Comune di Serre occupa una superficie territoriale abbastanza ampia, tanto da comprendere numerose frazioni, la più nota delle quali è Persano, dal nome del padrone che, in epoca romana, possedeva svariati latifondi nella valle del Sele. Il centro abitato sorge su una collina alle pendici dei Monti Alburni, a 200 m sul livello del mare, ed è compreso tra le acque del Sele e quelle del suo maggiore affluente, il Calore. Circa le origini del toponimo esistono due versioni, entrambe attendibili: la prima, secondo cui il termine deriverebbe dal latino “sera”, cioè spranga, con evidente riferimento alle colline che delimitano le valli e le pianure; la seconda, invece, lo fa derivare dal nome degli strumenti (le serre) utilizzati dai boscaioli per disboscare il colle ove furono, poi, costruite le prime abitazioni del centro abitato. Interessante è conoscerne la storia, a partire dall’ottobre del 1161, allorquando il barone Guglielmo di Postiglione donò alla Badia di Cava le terre site a “Serra”. In seguito, nel 1301, passarono a Tommaso II Sanseverino, conte di Marsico e, dopo alterne vicende, dovute anche all’estinzione della stirpe dei feudatari della Casa Sanseverino, subentrò la famiglia de Rossi, in principio conti di Caiazza e, successivamente, duchi di Serre. Il regime feudale ebbe fine cinquant’anni prima dell’eversione della feudalità, quando Serre e Persano, per mezzo di uno strumento di permuta, furono cedute a Carlo III di Borbone il quale, con regolare atto notarile del 10 marzo 1758, divenne proprietario di Serre e del suo territorio boschivo, ove si recava spesso per compiere battute di caccia. Nel 1981 è stata istituita l’Oasi WWF di Serre e Persano, al fine di salvaguardare l’ambiente naturale locale.
Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore
Il Comune di Serre occupa una superficie territoriale abbastanza ampia, tanto da comprendere numerose frazioni, la più nota delle quali è Persano, dal nome del padrone che, in epoca romana, possedeva svariati latifondi nella valle del Sele. Il centro abitato sorge su una collina alle pendici dei Monti Alburni, a 200 m sul livello del mare, ed è compreso tra le acque del Sele e quelle del suo maggiore affluente, il Calore. Circa le origini del toponimo esistono due versioni, entrambe attendibili: la prima, secondo cui il termine deriverebbe dal latino “sera”, cioè spranga, con evidente riferimento alle colline che delimitano le valli e le pianure; la seconda, invece, lo fa derivare dal nome degli strumenti (le serre) utilizzati dai boscaioli per disboscare il colle ove furono, poi, costruite le prime abitazioni del centro abitato. Interessante è conoscerne la storia, a partire dall’ottobre del 1161, allorquando il barone Guglielmo di Postiglione donò alla Badia di Cava le terre site a “Serra”. In seguito, nel 1301, passarono a Tommaso II Sanseverino, conte di Marsico e, dopo alterne vicende, dovute anche all’estinzione della stirpe dei feudatari della Casa Sanseverino, subentrò la famiglia de Rossi, in principio conti di Caiazza e, successivamente, duchi di Serre. Il regime feudale ebbe fine cinquant’anni prima dell’eversione della feudalità, quando Serre e Persano, per mezzo di uno strumento di permuta, furono cedute a Carlo III di Borbone il quale, con regolare atto notarile del 10 marzo 1758, divenne proprietario di Serre e del suo territorio boschivo, ove si recava spesso per compiere battute di caccia. Nel 1981 è stata istituita l’Oasi WWF di Serre e Persano, al fine di salvaguardare l’ambiente naturale locale.
Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore
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