Ha origini antichissime Mercato S. Severino, i cui primi insediamenti risalgono all’età osca.
Successivamente la vallata fu occupata dai Romani che vi costruirono ville e fattorie, ed una “statio”, cioè un posto di controllo politico, fiscale e amministrativo. La “statio”, chiamata poi Rota, nome derivante dal latino rotatieum, indicava il pedaggio che erano obbligati a pagare coloro che erano diretti a Nocera, a Salerno e in altri posti con carri, merci o altro.
Con il passare degli anni, intorno alla “statio” venne a formarsi un vero e proprio villaggio, denominato Rota appunto, che era poi l’originario nucleo abitativo di S. Severino. Con ogni probabilità la città fu poi distrutta dai longobardi nel 640 d.C.
Agli inizi dell’ XI secolo comparve il toponimo S. Severino, inizialmente riferito solo al castello, poi, nel 1172, esteso al territorio in riferimento all’omonimo Santo che era stato qui trasferito da Napoli. Intorno al XVI sec. compare anche il toponimo Mercato, quando cioè il territorio di S. Severino viene indicato con il termine forum, mercato.
Bisognerà attendere il 1864 perché il sindaco del Comune comunicasse al prefetto di Salerno la volontà di aggiungere al nome “Mercato” quello di S. Severino, facendo notare, però, che con quest’ultimo non ci si riferiva al Santo ma alla famiglia S. Severino che qui regnò per molto tempo.
Lo sviluppo di Mercato S. Severino fu lento a causa della presenza di paludi che, con le loro esalazioni malefiche, rendevano la vita impossibile. Solo sotto il governo napoleonico si apprestarono opere di bonifica dei terreni, tese a migliorare e ad ampliare le strade per meglio favorire l’insediamento urbano e l’economia.
Fino al XIX sec. il Comune rimase un piccolo centro, per lo più sede di uffici e, soprattutto, un grande centro commerciale.
Qui erano molto fiorenti anche le attività artigianali, con qualche tentativo di attività industriale.
Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore
Ha origini antichissime Mercato S. Severino, i cui primi insediamenti risalgono all’età osca.
Successivamente la vallata fu occupata dai Romani che vi costruirono ville e fattorie, ed una “statio”, cioè un posto di controllo politico, fiscale e amministrativo. La “statio”, chiamata poi Rota, nome derivante dal latino rotatieum, indicava il pedaggio che erano obbligati a pagare coloro che erano diretti a Nocera, a Salerno e in altri posti con carri, merci o altro.
Con il passare degli anni, intorno alla “statio” venne a formarsi un vero e proprio villaggio, denominato Rota appunto, che era poi l’originario nucleo abitativo di S. Severino. Con ogni probabilità la città fu poi distrutta dai longobardi nel 640 d.C.
Agli inizi dell’ XI secolo comparve il toponimo S. Severino, inizialmente riferito solo al castello, poi, nel 1172, esteso al territorio in riferimento all’omonimo Santo che era stato qui trasferito da Napoli. Intorno al XVI sec. compare anche il toponimo Mercato, quando cioè il territorio di S. Severino viene indicato con il termine forum, mercato.
Bisognerà attendere il 1864 perché il sindaco del Comune comunicasse al prefetto di Salerno la volontà di aggiungere al nome “Mercato” quello di S. Severino, facendo notare, però, che con quest’ultimo non ci si riferiva al Santo ma alla famiglia S. Severino che qui regnò per molto tempo.
Lo sviluppo di Mercato S. Severino fu lento a causa della presenza di paludi che, con le loro esalazioni malefiche, rendevano la vita impossibile. Solo sotto il governo napoleonico si apprestarono opere di bonifica dei terreni, tese a migliorare e ad ampliare le strade per meglio favorire l’insediamento urbano e l’economia.
Fino al XIX sec. il Comune rimase un piccolo centro, per lo più sede di uffici e, soprattutto, un grande centro commerciale.
Qui erano molto fiorenti anche le attività artigianali, con qualche tentativo di attività industriale.
Tratto dalla guida "Viaggio tra le Meraviglie della Campania" - Annangelo Sacco Editore
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