Ricognizioni e indagini di superficie condotte negli ultimi anni hanno consentito di retrodatare di millenni la presenza umana nel territorio di Guardiagrele, che si attestava non più dietro dell'Età del Ferro, con le sepolture protostoriche della necropoli di Comino (IX sec. a.C.).
Il documento più antico ed attendibile, che menziona una "villa quae vocatur Grele" tra i possedimenti del monastero benedettino di San Salvatore a Maiella, è una bolla del 1070 di papa Alessandro II, ma di tale insediamento rurale non fortificato non restano testimonianze tangibili che riferiscano sull'epoca di fondazione, che verosimilmente è da collocarsi in età tardo-antica o altomedievale. Circa un secolo dopo, in epoca normanna, Grele è citata nel Catalogus Baronum, il registro di leva del regno meridionale, come possedimento non più monastico ma feudale.
La fase di crescente splendore urbanistico e artistico subisce un'accelerazione all'inizio del '300 e richiama in città maestri come Nicola da Guardiagrele e Andrea Delitio. L'epoca della prosperità non durò a lungo: dalla fine del '400, le mutate condizioni politiche e territoriali, segnarono l'inizio di un declino lento. La rinascita, conosciuta dopo il terremoto del 1706, si interruppe nel 1799 quando, nell'ambito della campagna napoleonica, un contingente francese attaccò Guardiagrele che venne incendiata e saccheggiata. In tempi più recenti è stata la II guerra mondiale a richiedere un nuovo tributo di distruzioni e demolizioni, rendendo necessario ricostruire organismi edilizi spesso del tutto alieni dal contesto urbano e completando la irreversibile trasformazione di un antico borgo medievale in una città moderna.
Oggi Guardiagrele, la dannunziana città di pietra, è una solida realtà nel patrimonio storico/artistico e naturalistico della regione Abruzzo. Gemme architettoniche in pietra e laterizio, tra cui spiccano Santa Maria Maggiore e San Francesco, Palazzo Vitacolonna e altri nobili Palazzi con portali, finestre e cortili. I musei che documentano al meglio la storia e la tradizione della città.
La Maiella, montagna Madre che valorizza il territorio guardiese con i suoi boschi, acque, percorsi e suggestioni. Tutto questo rende Guardiagrele un'eccellenza nel panorama dei centri abruzzesi.
Ricognizioni e indagini di superficie condotte negli ultimi anni hanno consentito di retrodatare di millenni la presenza umana nel territorio di Guardiagrele, che si attestava non più dietro dell'Età del Ferro, con le sepolture protostoriche della necropoli di Comino (IX sec. a.C.).
Il documento più antico ed attendibile, che menziona una "villa quae vocatur Grele" tra i possedimenti del monastero benedettino di San Salvatore a Maiella, è una bolla del 1070 di papa Alessandro II, ma di tale insediamento rurale non fortificato non restano testimonianze tangibili che riferiscano sull'epoca di fondazione, che verosimilmente è da collocarsi in età tardo-antica o altomedievale. Circa un secolo dopo, in epoca normanna, Grele è citata nel Catalogus Baronum, il registro di leva del regno meridionale, come possedimento non più monastico ma feudale.
La fase di crescente splendore urbanistico e artistico subisce un'accelerazione all'inizio del '300 e richiama in città maestri come Nicola da Guardiagrele e Andrea Delitio. L'epoca della prosperità non durò a lungo: dalla fine del '400, le mutate condizioni politiche e territoriali, segnarono l'inizio di un declino lento. La rinascita, conosciuta dopo il terremoto del 1706, si interruppe nel 1799 quando, nell'ambito della campagna napoleonica, un contingente francese attaccò Guardiagrele che venne incendiata e saccheggiata. In tempi più recenti è stata la II guerra mondiale a richiedere un nuovo tributo di distruzioni e demolizioni, rendendo necessario ricostruire organismi edilizi spesso del tutto alieni dal contesto urbano e completando la irreversibile trasformazione di un antico borgo medievale in una città moderna.
Oggi Guardiagrele, la dannunziana città di pietra, è una solida realtà nel patrimonio storico/artistico e naturalistico della regione Abruzzo. Gemme architettoniche in pietra e laterizio, tra cui spiccano Santa Maria Maggiore e San Francesco, Palazzo Vitacolonna e altri nobili Palazzi con portali, finestre e cortili. I musei che documentano al meglio la storia e la tradizione della città.
La Maiella, montagna Madre che valorizza il territorio guardiese con i suoi boschi, acque, percorsi e suggestioni. Tutto questo rende Guardiagrele un'eccellenza nel panorama dei centri abruzzesi.
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